sabato 5 dicembre 2009




Il risotto alla pescatora solitamente si fa' con il fumetto di pesce , che personalmente ritengo un po' pesante , ma credo sia solo questione di gusto .
Ora vi scrivo come la preparo io , anche se compriamo i molluschi congelati ricordatevi delle cozze fresche , perchè anche in questa ricetta c'è bisogno dell'acqua di cottura, che si ottiene cosi' : lavate e pulite le cozze le poniamo in un tegame coperto , di tanto in tanto vanno agitate , quando le valve sono aperte togliamole dalla pentola e conserviamo l'acqua che queste hanno rilasciato , va freddato e filtrato .




Dopo la premessa passiamo alla ricetta :


ricetta x 4 o 5 persone


300 tra seppie e calamari
200 di polipetti
1 kg di cozze
200 gr di vongole
300 gr di gamberetti
olio cipolla
aglio
500 riso
2 pomodori pelati
Brodo vegetale o acqua
Prezzemolo .
Preparazione :


Puliamo tutto e tagliuzziamolo a nostro piacimento . in un tegame apriamo i frutti di mare e conserviamo l'acqua di cottura.
In un tegame facciamo il fondo con cipolla e olio . rosoliamo ben bene aggiungiamo i 2 pelati con la forchetta cerchiamo di schiacciarli , dopodiche aggiungiamo le seppie e i calamari e lasciamo cuocere .
Nel frattempo in un'altro tegamino rosoliamo l'olio e l'aglio e cuociamo i gamberetti .
A cottura ultimata , sgusciamole e mettiamo le teste da parte , che schiaccieremo in uno schiacciapatate . Questo sughetto va aggiunto ai calmari .
A questo punto aggiungiamo il riso e rimestare di tanto in tanto , se il sughetto è poco aggiungiamo l'acqua delle cozze se non basta qualche mestolo di acqua o brodo, a meta' cottura aggiungiamo le cozze le vongole e i gamberetti .
Ultimata la cottura aggiungiamo del prezzemolo .


Buon appetito .

martedì 3 novembre 2009

दिओस्पिरो , काको loto




Ecco un buon frutto che troviamo in questo periodo, il Diospiro o kako , è un frutto autunnale e con i suoi colori ricorda appunto l'autunno.
Questo frutto è giunto a noi dalla lontana Cina , i cinesi infatti lo definiscono l'albero delle sette virtù .

L'albero del Diospiro ha una notevole dimensione ed è molto longevo.
Il Diospero è un frutto molto delicato , è soggetto a diverse insidie in primis la mosca della frutta che infetta il frutto , il freddo fa marcire i suoi frutti e il vento li fa cadere , ha bisogno di un terriccio ben drenato ma non umido altrimenti i frutti marciscono.
Di Diospero ne esistono sia diverse qualita , alcune sono piccoli e a vainiglia mentre altri piu' grossi sono ricchi di tannini e quindi praticamente immangiabili , hanno bisogno di arrivare a maturazione .
Quindi vengono colti acerbi e subiscono un trattamento paticolare per la maturazione , ma durano pochissimi giorni.
Se compriamo dei Diosperi acerbi possiamo farli maturare in frigo vicino a delle mele che essendo ricche di etilene favoriscono la maturazione .

Questi frutti sono ricchi di vitamina A e C fosforo, ferro, sodio, magnesio, molto potassio.
.

In commercio possiamo trovarli sul banco frutta.
Il diospero va mangiato fresco , ma se ci cimentiamo possiamo preparare delle ottime confetture o dei dolcetti.


Proverbio Napoletano
Si 'nu cachisso 'nzuvarato
Incapace

martedì 20 ottobre 2009

ग्रानिता दी limone


La granita di limone è un piacevole sorbetto che puo' essere servito e gustato piacevolmente in una giornata estiva per dissetarci , ma spesse volte viene servito tra diverse portate di un pranzo abbondante .
La granita a Napoli si puo' gustare ovunque , ma la per antonomasia la piu' buona è senz'altro quella venduta agli angoli delle strade ed è detta 'A rattata' ( la grattata) .
Il venditore ambulante con un arnese gratta sul ghiaccio e poi ci aggiunge del succo di limone .

La granita di limone la possiamo preparare anche a casa , e i modi di preparazione sono davvero tanti , c'è chi trita del ghiaccio ed aggiunge il succo di limene zuccherato , molto semplice e pratica.
Io la preparo cosi:

Ingredienti:
3 limoni non trattati
700 ml d'acqua
50 di zucchero .

Laviamo ben bene i limoni apriamoli e con l'aito di un premi agrumi prendiamo il succo , che terremo momentaneamente da parte.
In una pentola mettiamo 700 ml di acqua e una meta' dei limoni gia' premuti e
portiamo ad ebbollizione.
A questo punto filtriamo tutto aggiungiamo lo zucchero e il limone .
Mettiamo in il tutto in un contenitore per il frizer , aspettiamo che si raffreddi e poniamo nello scomparto del ghiaccio.
Di tanto mescoliamo , una volta solidificato possiamo servirlo .
Se è ci siamo dimenticate di mescolare ci aiutiamo con un frullatore a riportarlo a neve .

Spero che sia di vostro gradimento.


Proverbio Napoletano

Canta' a ffronn' 'e limone

lunedì 19 ottobre 2009

पिज्जा दी scarole


Ingredienti:

-per l’impasto della pizza:

500g di farina

1lievito di birra

olio

mezzo cucchiaino di sale


-per il ripieno:

una scarola abbastanza grande

150g di olive nere

un cucchiaio di pinoli

capperi

qualche filetto di acciuga

due spicchi d’aglio

mezzo cucchiaino sale

olio extravergine d’oliva


Procedimento:

In una ciotola mettiamo la farina a fontana fare un buco centrale nel frattempo sciogliamo il lievito in un mezzo bicchiere di acqua , il sale va posto in un angoletto mentre al centro mettiamo un filo d'olio e il lievito impastiamo ben bene e dividiamo l'impasto in due , lasciamo lietvitare .
Nel frattempo puliamo la scarola laviamola e mettiamola in una pentola con coperchio .
Quando la scarola è pronta , prendiamo una padella mettiamo uno spicchio d'aglio , l'olop e facciamo soffriggere aggiungiamo le scarole che avremo separato dall'acqua di cottura .
A meta' cottura aggiungiamo le olive nere snocciolate i capperi,
i pinoli e un pizzico di sale .
Ultimata la cottura stendiamo la pasta e poniamola in uno stampo che abbiamo precedentemente oleato.
Mettere in forno a 160° per 20 minuti .

lunedì 29 giugno 2009

Rucola... E pennette




La rucola un tempo veniva usata per i suoi poteri curativi allora la ritenevano un ottimo afrodisiaco .
Quest'erbetta è ricca di vitamina C e sali minerali ha proprietà digestive e stimola l'organismo in più' in caso di inappetenza aumenta la fame .

Ruca sativa questo è il suo nome scientifico in Italia cresce spontanea , e anche per culture .
Il suo sapore è tra l'amarognolo e il piccante , se cresce in terreni aridi il suo sapore sara' più' amaro.
La rucala puo' essere mangiata cruda nelle insalate , ma è ottima per preparare antipasti , risotti , paste involtini ecc .
Personalmente il gusto non mi piace molto , pero' una mia amica mi ha dato una ripettina sfiziosissima da preparare in estate :


Pennette Rucola e mozzarella

Ingredienti :
500 g pennette .
olio aglio pomodorini ( per il sughetto) .
un mazzetto di rucola .
1 mozzarella .

Preparare il sughetto scottare la pasta tagliuzzare la rucola e la mozzarella e far saltare il tutto in padella .
Provatela è buonissima .

venerdì 26 giugno 2009




Ei , tu visita il negozio virtuale della mia padroncina!!!!

http://www.giovannella.gigacenter.it/v2/index.asp?codice=17025

giovedì 23 aprile 2009

La Pastiera




Come ogni dolce tradizionale anche la Pastiera ha la sue belle leggende e storielle :

Si narra che la bella sirena Partenope che abitava nel golfo tra il Vesuvio e Posillipo un giorno incantata di cotanta belta' esce dall'acqua e inizia a cantare , la gente del luogo incantata del suo bel canto per ringraziarla fanno portare da fanciulle ancora vergini alla sirena dei doni ,tra cui le uova che simboleggiavano la vita, il grano dono della terra , la ricotta , le spezie per ricordare le terre lontane . Partenope felicissima dei doni li raccolse per poi portarli agli dei degli abissi , che anch'essi incantati dal bel canto mescolarono sapientemente tutti i doni e cosi nasce la pastiera .


Si racconta che il re Ferdinando II° di Borbone aveva una moglie che non rideva mai ma assaggiando la pastiera affermo' :

Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n'at' anno!"

La pastiera è un dolce beneagurante primaverile , per fare una buona pastiera si devono seguire oltre la ricetta anche una certa bravura in cucina altrimenti risultera' secca, mentre la vera pastiera ' adda essere zucosa' .
Poi in ogni famiglia c'è la propria ricetta tramanadata dalla nonna e prima ancora dalla bisnonna , c'è chi ci mette i canditi o chi mette solo le scorzette d'arancia , ma c'è anche chi fa' la doppia crema , insomma ognuna decide a suo piacimento come crearla .
Un' altro elemento fondamentale è la pasta frolla che deve essere preparata anche un giorno prima e riposta in frigo in una pellicola in modo che non si spezzi quando si stende .

Il grano oggi si trova in commercio gia' precotto mentre una volta doveva essere ammollato in acqua per diversi giorni.

Dopo tutti questi piccoli suggerimenti eccovi la mia ricetta personale sperando che sia di vostro gradimento :

Per la pasta frolla
500 gr di farina
3 uova
150 gr di zucchero
un pizzico di sale
una noce di burro
scorzetta di limone grattuggiata.

Ripieno :
700 gr di ricotta
500 gr di grano gia precotto
100 gr di latte
noce di burro
sale scorsetta di limone
5 uova intere
2 tuorli
acqua di mille fiori o fir d'arancio
1 bustina di vaniglia
un pizzico di cannella.

Preparazione :
Preparare la pasta frolla e lasciarla riposare , nel frattempo mettere il grano in un pentolino con il latte il pizzico di sale , la noce di burro e la buccia di limone , lasciate cuocere finche non diventa una spece di cremina , setacciare la ricotta e montate l'albume e i tuorli separatamente con lo zucchero .
In una ciotola capiente versiamo prima la ricotta setacciata poi i tuorli montati , la bustina di vaniglia e mescolare ben bene poi aggiungiamo il grano ( deve essere freddo) che abbiamo preparato , e infine l'albume e l'acqua di millefiori e il pizzico di cannella .
Prendiamo una teglia adatta per pastiere (sono basse e larghe ) imburriamola e ricopriamola con la frolla , versiamoci il composto , con la frolla rimasta formiamo delle striscioline e decoriamo la pastiera .
Va' cotta in forno preriscaldato a 180° per una 30 minuti poi dipende dai forni , quando è bella bionda , spegniamo il forno e lasciamola riposare .

Buon divertimento .

lunedì 23 febbraio 2009

Sanguinaccio




Un dolce tipico Campano è il Sanguinaccio.
Questo delizia che a casa,mia mamma faceva con la ricetta originale , cioe usando il sangue di maiale , che in febbraio veniva ammazzato per farne salsicce e salamini per la famiglia.
Personalmente non ho mai visto uccidere un maiale , ma mi ricordo che ogni volta mia mamma andava con una pentolona per prendere questo sangue e che doveva essere girato di continuo per non far formare i coaguli .
Ero piccola e questo sanguinaccio mi sembrava una vera delizia ricco di cioccolata e canditi , ma crescendo e conoscendo gli ingredienti non l'ho voluto piu' assaggiare .
Ma non ho evitato di prepararlo , ovviamente senza sangue.

Ora vi propongo la mia personale ricetta , che oltre a non contenere il sangue del maiale non contiene neppure canditi , e farina di mais .
Ingredienti:

1 litro di latte parzialmente scremato
2 da 150 g confezioni di cacao amaro
3 cucchiai di farina
6 cucchiai di zucchero
una bustina di vanillina
una stecca di cannella /o cannella in polvere
250 g di cioccolata fondente
150 g di gocce di cioccolata.

Preparazione:
Prendiamo la stecca di cannella e mettiamola con un bicchiere di latte sul fuoco a bassissima temperatura , quando il latte sara' caldo spegnere e farlo raffreddare cosi ' la cannella rilascera' tutto il suo aroma.
Nel frattempo in una pentola capiente poniamo il cacao amaro i tre cucchiai di farina lo zucchero la vaniglia e mescoliamo poi versiamo il latte freddo lentamente e mescoliamo facendo attenzione a non far formare grumi .
Aiutandoci con un colino filtriamo il latte con la cannella e aggiungiamo al composto.
Poniamo sul fuoco e portiamo ad ebollizione, sempre mescolando nello stesso verso , quando notiamo che prende consistenza aggiungiamo il pezzo di fondente , cosi'si sciogliera facilmente , mescoliamo e se è pronto spegniamo.
Lasciamo raffreddare , ma ricordiamoci di mescolare di tanto in tanto in modo altrimenti si formera' una platina sopra.
Quando è freddo aggiungiamo le gocce di cioccolato , mettiamo in una ciotola capiente e facciamo raffreddare in frigo.

Ottimo da gustare con le chiacchiere oppure con biscotti tipo savoiardi .

lunedì 5 gennaio 2009

Ravanello

Ecco che arriva la befana che tutte le feste porta via, e con le feste anche i nostri chili persi, allora non ci tocca di prendere anima e coraggio e rimetterci a dieta.
Un ortaggio che non manca mai in nessuna dieta e' il Ravanello, che gonfia sazia e non ingrassa.

Il nome scentifico del Ravanello è Raphanus sativus , di questa pianta si mangia la radice , che puo' essere rossa o bianca e a volte lunga .
Il gusto va' dal leggermente piccante al piccante e' croccante ed è usato per insalate , crudite' e a volte anche lesso.

Questa piccola radice è ricca di potassio e vitamina C e una volta veniva usato anche come diuretico .
La coltivazione del ravanello è molto facile basta un buon terriccio e possiamo cimentare anche a piantarlo sul balcone, basta ricordarsi di innaffiarli spesso .

Da un po' di anni il ravanello è usato dagli chef, per prepararte delle bellissime composizioni .
Che ne dite ci mettiamo a dieta.